Relazione paesaggistica relativa a progetto edilizio in Via Veientana – Roma
Progetto di idoneità paesaggistica.
Estratto dalla relazione:
Realizzazione di un immobile con finalità residenziale, da effettuarsi in via Veientana (Roma), all' interno del XX Municipio.
RIQUALIFICAZIONE VEGETAZIONALE E RINATURALIZZAZIONE DELL’AREA – Linee di intervento.
L’intervento di ambientalizzazione previsto nell’area oggetto dovrà perseguire l’obiettivo di consolidare con il verde ricostruendo o innescando processi di ricostruzione di ecosistemi naturali e paranaturali, riqualificando quelle zone degradate, nonché le zone limitrofe di valenza naturalistica che presentino aspetti vegetativi radi o soggette a degrado.
Questi interventi rientrano pertanto in una logica di compensazione ambientale in relazione all’edificazione di nuovi fabbricati, e la conseguente modificazione ambientale che ne consegue
La presenza della grande risorsa ambientale rappresentata dal Parco dei di Veio deve ritenersi elemento fondante per l’approccio alla riqualificazione vegetazionale dell’area in esame. L’intervento dovranno essere perciò soprattutto finalizzati alla ricucitura botanica attraverso processi di ricostruzione delle risorse vegetazionali tipiche dell’areale in cui ci troviamo.
Tale ricostruzione oltre a ristabilire un equilibrio cenotico tra le specie vegetali, potrà garantire anche vantaggi nella fruizione da parte dei cittadini attraverso una protezione sonora e visiva nei riguardi dell’elemento antropico prospiciente ad alto impatto ambientale, con particolare riferimento alla presenza delle arterie veicolari limitrofe. In generale tutti gli interventi previsti sull’area avranno perciò come scopo quello di ricreare un tessuto vegetale autoctono e relazionato con le preesistenze botaniche di riferimento per questa parte di territorio, in particolare con il prospiciente Parco di Veio.
L’intervento consiste perciò nella ricostituzione delle siepi naturali dotate di frutti carnosi, impianto di vegetazione arborea e arbustiva autoctona secondo moduli di associazione forestale del paesaggio naturale limitrofo.
L’intervento persegue inoltre la finalità di impiantare moduli compositivi vegetali in massima parte autoctoni, completi dei differenti piani di vegetazione: arboreo, arbustivo ed erbaceo.
Tutte le azioni di ricucitura ambientale avranno come riferimento principale la già citata carta del Fitoclima del Lazio redatta dal Dipartimento di Biologia Vegetale dell’ Università “ La Sapienza “ di Roma a cura del prof. C. Blasi., che differenzia le procedure di intervento in relazione alle caratteristiche ambientali delle diverse aree di progetto. Gli schemi compositivi che dovranno essere adottati in questa fase di rinaturalizzazione in merito alla scelta delle specie da utilizzare, dovranno avere l’obbiettivo di raggiungere il migliore adeguamento delle caratteristiche di ogni specifico intervento alla realtà fitocenotica nel quale lo stesso viene ad inserirsi. I sesti di impianto impiegati, dovranno esprimere l’intenzione progettuale di creare un ecosistema che consenta nel tempo il riequilibrio naturale delle tipologie vegetali adottate
A tale scopo lo studio del sesto dovrè essere impostato con la finalità di attivare l’innesco di processi di copertura delle aree oggetto di ricucitura in tempi brevi e vista l’adozione di pratiche manutentive nel periodo di almeno anni due dal periodo di impianto, dovrà garantire la sopravvivenza di tutti gli individui vegetali messi a dimora.
4.6.1 Sistemazione a verde con tipologia di Verde privato
Gli interventi previsti sono destinati dunque alla creazione di giardini annessi all'opera edilizia in cui la densità di piantumazione e la scelta di vegetazione autoctona sia tale da dare all'area una valenza di rinaturalizzazione e perfetto inserimento nel contesto circostante. Sono previsti i seguenti piani vegetazionale costituiti dalle seguenti associazioni vegetazionali:
Piano arboreo:
– Olea europea
– Cupressus sempervirens
– Prunus pissardii
– Cercis siliquastrum
– Quercus ilex
– Acer campestre
– Fraxinus ornus
Piano arbustivo di prima forza:
– Eleagnus ebbingeii
– Eleagnus variegata
– Viburnum tinus
– Fotinia
Piano arbustivo di seconda forza:
– Medicago arborea
– Westringia fruticosa
– Rosmarinus officinalis
– Lantana camara
Piano arbustivo di terza forza:
– Helycrisium italico
– Santolina
– Rosmarinus off. prostrato
– Lavandula
– Lantana sellowiana
In sostanza l’intervento prevede una sistemazione principalmente prativa ed arbustiva, mentre la porzione arborea risulterà in piccoli gruppi o addirittura in elementi isolati posti principalmente sui confini dell’area.
Per ciò che riguarda l’elemento barriera o recinzione, il progetto prevedendo tipologie di piantumazione a sesti irregolari con specie autoctone riscontrate nel paesaggio confinante e, definisce un intervento di ricucitura dell’assetto vegetazionale preesistente con quello ex-novo. Al fine di evitare accostamenti caotici e specie e varietà con altezze diverse, ciascun gruppo vegetale avrà una specie dominante numericamente, che costituirà una percentuale variabile tra il 50-60% del totale.
La scelta vegetale, inoltre, considera le armonie dei colori e dei viraggi stagionali, in modo che il parco muti continuamente, rivelando cicli e ritmi naturali. L’intento paesaggistico si basa su metodi di proporzione tra gli spazi aperti (aree a prato) e chiusi (siepi e aree arbustizzate), alternando macchie di vegetazione e radure prative, superfici piane e leggeri rilievi artificiali (dune), tratti curvi e rettilinei.
Il criterio è quello di rendere lo spazio verde il meno prevedibile possibile in modo da suscitare nei visitatori elementi di fascino ed attrattiva.